Grattacieli – Una piccola historia (1)

FAMOSE TORRI
 World Trade Center

“Moloch whose breast is a cannibal dynamo! Moloch whose ear is a smoking tomb!
Moloch whose eyes are a thousand blind windows! Moloch whose skyscrapers stand in the long streets like endless Jehovajs!”

                                                 ( Allen Ginsberg, Howl )

 

 

Il termine “skyscrapers” (in tedesco “Wolkenkratzer”, in italiano “grattacieli”) è – e rimane – un eufemismo. Perché infatti “gratta-cieli”? Il cielo non lo sfiorano neppure! Meglio sarebbe “casetorri”, a rispettare così una tendenza architettonica esaltante lo “slancio verso l’alto” che ebbe inizio nel Medio Evo.
 
Gli skyscrapers (che in Italia all’inizio del Ventesimo secolo venivano chiamati, forse più propriamente, “grattanuvole”) si elevano come totem del potere. Sono piramidi di un futuro immaginario. Che dentro ci abita gente lo si intuisce solo dalle finestre ritagliate nel cemento.
 
A Manhattan di grattacieli se ne contavano, fino al fatidico “Nine Eleven” 2001, ben 2553. (Poi ce ne furono un paio di meno…) A causa di questi giganti, che Dostoevskij chiamò “terribili palazzi di cristallo”, fa buio presto a Midtown e a Downtown Manhattan.
 
 Monadock Building (Chicago) 
 Wainwright Building (St.Louis)
 
Con i suoi 381 metri, L’Empire State Building fu il grattacielo più alto per oltre 40 anni. Costruito nel 1931, strappò il primato al Chrysler Building – che era stato eretto pochi mesi prima – anche grazie a un prodigioso tetto a punta che da solo misura una cinquantina di metri. Il Chrysler era stato progettato per diventare ancora più alto, ma i soldi bastarono per “soli” 42 piani.
 
L’Empire State si erge nella parte sud dell’isola, il Chrysler più a est. Più vicino al centro di Manhattan si erge invece il Woolworth Build, che alla sua nascita fu considerato l’ottava meraviglia del mondo ma ben presto si ritrovò all’ombra di altri edifici.
Bisognava aspettare fino al 1972 per vedere sorgere il World Trade Center con le sue famose torri gemelle (415 metri una, 417 l’altra). Già due anni dopo, però, Chicago strappava il primato alla Mela con l’immane Sears Tower. Infine ci avrebbe pensato l’Asia a togliere il record agli americani, presentando in quel di Kuala Lampur le Petronas Towers.
 
 Sears Tower (Chicago)
 
 Seagrams Building (NY)
 
Un edificio dev’essere alto oltre 20 piani perché possa essere chiamato “grattacielo”, o “skyscraper”. Ovviamente la sua struttura deve essere d’acciaio, per poter reggere il peso. Ogni architetto sa bene che il segreto dei grattacieli non consiste nell’altezza, bensì nelle fondamenta, che devono essere profonde e – naturalmente – scavate in un terreno ben saldo. Un tempo Manhattan fu un’isola paludosa, e, se si considera che il solo Empire State Building pesa ben 350.000 tonnellate…
 
Erigerli è più di un’arte. Uno dei lavori più delicati è il posizionamento della pesantissima gabbia d’acciaio che sosterrà l’intero edificio. Il margine di errore consentito per il posizionamento della “gabbia” è vicinissimo allo zero o, come hanno calcolato alcuni architetti americani, non deve essere più grande di un ottavo di pollice. Una minuscola deviazione da questo valore può avere risultati disastrosi. 800 piedi (240 metri) più in alto, una differenza alla base apparente insignificante di 3 mm. significa un’inclinazione di 14 yards (13 metri)!
 
I primi grattacieli veri e propri vennero sviluppati e costruiti negli anni Cinquanta: prima di allora non vi era la sufficiente tecnologia per edificare strutture tanto alte (sarebbero crollate come castelli di carta). Nel 1993 il WTC (World Trade Center) aveva dimostrato la sua saldezza resistendo a un brutto attentato dinamitardo (la carica d’esplosivo era piazzata nel garage sotterraneo; 6 i morti, circa 1000 i feriti). L’11 settembre 2001 ha resistito anche all’urto dei Boeing pilotati dai terroristi-kamikaze; ma nulla ha potuto contro le esplosioni causate dalle migliaia e migliaia di tonnellate di kerosene che riempivano i serbatoi degli aerei.
 
Il World Trade Centre ha avuto una vita deplorevolmente breve: 30 anni appena. Era un’opera maestosa, con i suoi 110 piani, le sue  20.000 finestre, i suoi quasi 50.000 impiegati e il rinomato ristorante panoramico dall’emblematico nome Windows On The World
 
 Fumo sopra Manhattan