Il vecchio router

 Il vecchio router. 

Ossia…

Giorni da Baggiano

Mi chiedi che ne è stato di me. Beh, rieccomi. Stress, stress, stress: così potrei riassumere il succo degli ultimi giorni. Te ne faccio un breve resoconto.

Ho avuto problemi con il router, che ci ha procurato un bel grattacapo anche perché, in una lista che ho trovato nel software del medesimo apparecchio, ho notato che il numero della Polizia e quello del Pronto Soccorso (110, 112) erano catalogati con una dicitura (“Standardanbieter” – “fornitore [o server] predefinito”) sotto cui altri numeri, compreso quello per ascoltare la segreteria telefonica, non funzionano! Ora, mentre gli altri numeri si lasciano facilmente editare e porre sotto una diversa categoria, giusto i numeri più importanti al mondo, ossia quelli per le chiamate d’emergenza, rimangono fissi sotto “Standardanbieter”. Non si lasciano editare, non si possono spostare né cancellarli dalla strana lista.

(Non so se riesci a seguirmi…)

Ho contattato il tizio che decenni fa mi ha impiantato il router per conto della Telekom Deutschland. Ma in precedenza, mentre cercavo io stesso di risolvere il problema cercando aiuto online, ho notato per prima cosa che il router in questione è ritenuto ormai un relitto di guerra; d’anteguerra, persino. Non ce l’ha più nessuno. Evidentemente, si sono tutti “aggiornati”, passando a una delle molteplici versioni successive. Come fare a sbloccare il 110, il 112 et alia? Nessuno lo sa, nemmeno sui forum (sui forii, esattamente) dedicati; neppure su quelli in altri idiomi all’infuori del tedesco. Il problema lo hanno – o meglio, lo hanno avuto – in tanti, ma ho constatato che le richieste di assistenza più recenti recavano la data del 2014… Io sono, e questo è palese, l’unico utente che è stato capace di sopravvivere per tutti questi anni con un router di fabbricazione antica, made in Taiwan e, chi lo sa, con gli interstizi interni imbottiti di asbesto.

Allora: l’inghippo non è che questo aggeggio non funziona. Anzi…! L’inghippo, il busillis, il problema, e persino abbastanza serio direi, è: come faccio a testare i numeri d’emergenza, per controllare se sono attivati? Non è che, se un giorno mi servissero, mi ritroverò a dover buttar sangue da tutti gli orifizi, dalle ferite, dall’anima stessa, senza poter invocare un intervento salvifico?

Forse non ci ha pensato nessuno… e non ci pensavo neppure io, fino a quando ho notato appunto la lista sospetta seminascosta in un registro obliato del vecchio software del fuligginoso router. Come fare a provare quei numeri? Se chiami la polizia, i vigili del fuoco o l’ambulanza, non puoi dirgli semplicemente: “Oh, scusate. Volevo solo sentire se rispondevate!”!

Così, ho seguito (mi pare che è stato due-tre notti fa) il consiglio di qualcuno (qualcuno lontano nel tempo e nello spazio) che suggeriva di chiamare il 115, che è sì un numero non emergenziale, ma fa o farebbe parte della stessa famiglia dei suddetti, anche se con il 115 non ti colleghi con l’autorità sanitaria o con la pubblica sicurezza bensì con una certa Camera di Commercio: serve per domande urgenti inerenti materie affaristiche e relativi paragrafi e codicilli. Ho giocherellato dunque per un po’ con il 115 e il risultato è stato che anch’esso, se catalogato sotto “Standardanbieter”, risultava irraggiungibile, mentre, al contrario, era disponibile se gli davo un’altra tra le varie etichettature messe a disposizione dal router.

Mumble mumble… 

Ho spiegato al tecnico, via telefono, che il 110 e il 112 non potevano essere configurati. Ebbene: lui non mi ha creduto. Evidentemente, non conosce o non ricorda questi dispositivi antiquati… Avevo già preso appuntamento con lui – forse una decisione troppo affrettata, non so. Ho esposto a mia moglie: “O ci abbassiamo al volere di questo semi-estraneo, accettando tutte le prepotenze del caso e, assai probabilmente, anche le sue bestemmie, mentre sta a giocare con il nostro PC per cercare di riconfigurare un router ormai anacronistico, ed elargirgli infine 100 euro come ringraziamento per la sua inutile intromissione mentre ci chiarisce che non c’è nulla da fare e che dobbiamo finalmente deciderci a comprare un router nuovo e subito poi lasciarci illustrare da lui stesso quali modelli egli ha sul suo catalogo di vendita, oppure…”

“Oppure?”

“… oppure facciamo una pazzia: andiamo su un qualche negozio online, vediamo quale router sfoggia il maggior numero di pollici in su o di stelline accese e ci buttiamo, ci lasciamo andare a questo sacrificio economico, una sorta di ammenda dunque, immolandoci sull’altare della modernità.”

“Oppure ancora…” aggiunge lei. 

La guardo senza capire. Esiste nientedimeno una terza opzione? I miei pochi neuroni non mi permettono di arrivarci.

La vedo agguantare il telefono. Sono sbigottito, impaurito, mentre la cara consorte digita con piglio energico tre cifre.

“No!”

“Non ti preoccupare: riattacco quando sentirò suon…”

Hallo? Hier Polizeistelle Bayern Süd.

Click!

“Funziona”, mi dice, rimettendo il wireless sulla sua base di ricarica.

Ed esce.

Uff! Ho impiegato tre-quattro giorni ad arrovellarmi per risolvere un problema che problema non era. Evidentemente, la dicitura “Standardanbieter” fa sì che tutti i numeri telefonici siano bloccati ma non quelli di emergenza! Circa all’inquasi. Misteri della scienza… Bene, così posso ora disdire l’appuntamento con il sedicente esperto e risparmiare il centone.

“Dove vai?” le chiedo.

“Fuori.”

“E se arriva la polizia a sondare la situazione?”

“Di’ che hai nascosto il cadavere.”

Click!

Peter Patti

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